Se vi dicessi Signal Flow? Avete già sentito questo termine? Per i meno tecnici mi sembra doverosa una breve prefazione prima di iniziare veramente questo articolo: letteralmente è traducibile come “percorso del segnale”.
(figura1)
In questo articolo dunque, inizieremo ad analizzare il Signal Flow all’interno di Live parlando di due concetti basilari che derivano dal funzionamento di un mixer audio:
“Il punto di Insert” e “Le mandate ausiliarie”.
La conoscienza del percorso di un segnale all’interno di un qualsiasi dispositivo è importantissima nonché fondamentale per poter gestire al meglio i percorsi del segnale secondo le proprie esigenze;ed inoltre è determinante per acquisire appieno le complesse e diverse programmazioni dove andremo a spremere a fondo tutto il succo delle potenzialità di Live.
Nei corsi in cui insegno,l’argomento “Routing- signal flow” viene ampiamente trattato proprio per quanto detto sopra e cioè per avere solide basi e poter sviluppare le proprie idee senza alcun tipo di limitazione al mondo.
In alto in figura 1 viene mostrato lo schema del signal flow di un canale di un mixer audio. Ricordatevi che si deve sempre leggere da sinistra verso destra e quindi dagli ingressi verso le uscite.
Per poterci addentrare in questi due semplici concetti oggetto di questo articolo, vi porrò una domanda: Volete mettere un effetto su un suono.Ok ma… che cosa avete intenzione di fare?
Caso A :Voglio sostituire il segnale originale (o anche detto DRY) con uno totalmente effettato(o anche detto WET):
In questo caso perdiamo il nostro segnale originale sostituendolo appunto con una versione effettata.
Caso B :Voglio aggiungere un effetto al suono originale:
In questo caso invece,manteniamo il nostro segnale originale sommandogli una determinata quantità di segnale effettato secondo le nostre esigenze.
Qualunque sia la vostra risposta siete in uno dei casi che descriveremo:
“ CASO A” = connessione INSERT
Il punto di INSERT in un canale di un mixer audio non è altro che il punto dove il nostro segnale potrà prendere un uscita chiamata INSERT SEND(punto di inserzione di mandata),per andare a un determinato processore (immaginiamo ad esempio che sia un distorsore), dove il segnale verrà processato quindi,in questo caso,sarà distorto. Dal processore,il nostro segnale totalmente effettato uscirà per rientrare in un’altra connessione dello stesso canale chiamata INSERT RETURN (punto di inserzione di ritorno) e una volta rientrato, continuerà tranquillamente il suo bel percorso.
Quindi,proprio per definizione di “inserzione”,questa unità di processazione si inserisce lungo il
percorso(signal flow) del nostro segnale;e qui siamo esattamente nel Caso A. (vedi figura 2 sotto)
(Figura 2)
In Live,il punto di insert coincide con la Track View(figura 3) e cioè nelle tracce di Live dove vengono caricati i dispositivi:effetti audio,effetti midi,strumenti virtuali.
Insomma,volendo effettare totalmente un suono proveniente da una clip con una distorsione o con quello che ci pare,basterà solamente aggiungere tale effetto alla traccia,assicurandoci che il parametro(potenziometro o tecnicamente detto KNOB) DRY/WET di tale effetto (nel caso fosse disponibile),sia totalmente girato verso WET(processato).
(figura 3)
Questo tipo di scelta,deriva dall’esigenza di modificare totalmente il suono in ingresso.I processori che tipicamente troviamo in insert sono gli Equalizzatori e i Processori di Dinamica: i primi servono per gestire il contenuto timbrico,i secondi invece servono per gestire appunto le dinamiche,ma questi sono altri discorsi che con più calma affronteremo meglio in diversi Video Tutorial o Articoli.
Per il Caso B ci vengono in soccorso quelle che prendono il nome di AUX SENDS (vale a dire le mandate ausiliarie) e le RETURN TRACKS (vale a dire letracce di ritorno).
Le AUX SENDS infatti sono delle uscite per ogni traccia, appunto dette ausiliarie dove possiamo indirizzare determinati “quantitativi” del nostro segnale (proveniente da una clip per esempio).
Quindi potremo inviare porzioni parallele del nostro segnale in diverse quantità per ogni canale a diversi effetti o diverse uscite.
Nella figura sottostante (figura 4),vediamo la rappresentazione dello schema di connessione in una situazione reale “analogica”,quindi il tipo di connessione fra un mixer e un dispositivo di processazione audio.
In Live,il nostro segnale di input ad una traccia (o canale,sono solo dei sinonimi in questo caso) sarà il playback di una clip oppure il segnale in ingresso alla traccia e,come vedremo,potrà provenire da tutto un mondo esterno a Live(microfoni,sintetizzatori e quant’altro oppure segnali di linea collegati alla nostra interfaccia audio) o tramite re-routing dalla stessa DAW (acronimo di Digital Audio Workstation).
(Figura 4)
In Live le AUX SENDS (o più semplicemente chiamate “Sends”),sono indirizzate verso quelle che prendono il nome di Return Tracks (o “Tracce di Ritorno”) ,che appunto,al loro ingresso,avranno i segnali inviati dalle varie Sends dei vari canali; in pratica, tutte le “Sends A” confluiranno nella Return Track A così come tutte le “Sends B” confluiranno nella Return Track B e tutte le “Sends C” nella Return Track C e così via. (vedi figura 5)
(Figura 5)
Nella snapshot qui sopra (figura 5),potete notare il disegno:le linee rosse gialle e verdi indicano l’ indirizzamento delle varie sends alle relative traccie di ritorno ( A Return , B Return , C Return ). Ad esempio,soffermiamoci sulle sends A “aperte” sui vari canali nominati Alchemic,Art,Mallet:in questo caso potrete determinare la quantità di segnale di ciascuna traccia che verranno inviate alla traccia Return A la quale a sua volta,riceve tutti i contributi dalle sends A e le fa transitare lungo il suo percorso che ospita un effetto nominato “Pong”(in basso a sinistra si vede l’effetto Pong nella track View poiché selezionati sul traccia A Return ) .Questo effetto è utilizzato per creare delle ripetizioni (effetto di Delay),rispetto al segnale in ingresso.Notate il parametro Dry/Wet posizionato totalmente su Wet poiché dal contenuto della track return vogliamo ascoltare soltanto il segnale processato,quindi in questo caso le ripetizioni.
Quindi la posizione di questo effetto Pong all’interno del nostro signal flow,corrisponde esattamente alla posizione dell’ “Audio Procesing Unit” di figura 3.
Inoltre esistono 2 tipi di Aux Sends che prendono il nome di:
Aux Send Pre Fader e Aux Send Post Fader le quali differiscono per il loro posizionamento lungo il signal flow di una traccia.E qui vi pongo un’altra domanda:da dove sarà prelevato il nostro segnale che vogliamo per esempio inviare ad un effetto? Semplice:prima del livello del fader o dopo il livello del fader.
Per una spiegazione più approfondità del nostro CASO B ( aggiungere un effetto al suono originale) e una spiegazione più dettagliata delle differenze fra Aux Send Pre Fader o Aux Send Post Fader,seguira a breve unVideo Tutorial “Insert & Aux Sends”
Outemat vi augura una buona visione e una buona giornata.